Parco Faunistico Spormaggiore

Il gufo reale

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Gufo reale - PArco faunistico spormaggiore Belpark
Nome SCIENTIFICO
Bubo bubo
Longevità
20 – 30 anni
Dimensioni
58-70 cm,
2-5 kg
habitat
Boschi di conifere, pareti rocciose, lontano dagli insediamenti umani
DietA
Piccoli roditori, conigli, lepri, ricci, uccelli come oche o anatre, animali acquatici
Aspetto
Il gufo reale è il gufo più grande del mondo ed è riconosciuto ovunque per i suoi grandi occhi arancioni e per il suo aspetto fiero e impettito. Il corpo è ricoperto di piume morbide al tatto, di colore brunastro macchiato e barrato di scuro e le penne remiganti (usate per il volo) sono provviste di una sorta di pettine, una serie di frange morbide, che annulla il rumore provocato dell’attrito dell’aria durante il volo. Il gufo può così calare sulle prede nel massimo silenzio.
È stato osservato che i gufi reali sono di colore più chiaro nelle regioni del nord e diventano via via più scuri man mano che ci si sposta verso la costa del Pacifico, così come la dimensione del corpo tende a diminuire da nord a sud e da est a ovest. I gufi hanno un apparato uditivo particolare, adattato alla caccia: pur non avendo dei padiglioni auricolari esterni, hanno le grandi cavità auricolari sistemate in modo asimmetrico, che fanno sì che i suoni siano percepiti in tempi lievemente differiti l’uno rispetto all’altro. Questo adattamento agevola la valutazione degli spostamenti delle prede sul terreno anche in condizioni di buio, favorendo quindi la localizzazione della preda e la sua cattura. Anche la loro vista notturna è estremamente sviluppata, anche se è inferiore a quella del gatto. Hanno un campo visivo di 110° con una visione binoculare, ma rimediano a questo handicap ruotando la testa fino a 270°. Ecco perché spesso si osservano i gufi ruotare la testa ripetutamente a destra e a sinistra (head-bobbing) o in alto e in basso (head-weaving). I tarsi e le dita sono interamente piumati e le dita sono provviste di potentissimi artigli ricurvi, che trapassano le prede da parte a parte. Le dita sono posizionate due davanti e due dietro: nei rapaci diurni, ad esempio nell’aquila, si ha un dito davanti e tre dita dietro. Una delle dita posteriori, in particolare, può essere ruotata in avanti in caso di necessità, per esempio per afferrare una preda.
Biologia
Il gufo reale è un animale sedentario, con abitudini strettamente notturne, che lascia il suo territorio per migrare in zone più calde quando il freddo si fa troppo intenso e si riducono le risorse di cibo. Vive in zone selvagge, lontano dagli insediamenti umani, e predilige i boschi di conifere, le foreste temperate, i deserti caldi, le catene montuose. Non disdegna i terreni rocciosi, spesso tra le colline o le montagne, dove si appollaia e nidifica sulle pareti rocciose. È possibile però incontrarli anche negli spazi aperti con pochi alberi. Una volta adulti, i gufi reali non hanno nemici naturali, eccetto l’uomo. Sono considerati pertanto al vertice della catena alimentare. Grazie alla perfetta visione notturna, all’udito finissimo e al volo silenzioso, sono i padroni assoluti del loro territorio.
Alimentazione
Il gufo reale è un rapace notturno esclusivamente carnivoro. Scruta il territorio da una postazione ottimale e, appena avvista una preda, plana su di essa in silenzio: le sue vittime non si accorgono di essere state attaccate, se non quando ormai è troppo tardi. Le prede sono catturate in terra o al volo, motivo per cui il gufo preferisce cacciare nei luoghi aperti piuttosto che nelle fitte foreste. Si nutre di piccoli roditori, che rappresentano le sue prede elettive, ma anche di animali di maggiori dimensioni quali conigli o lepri. Meno comunemente, il gufo si nutre anche di altri uccelli (gufi più piccoli, barbagianni, corvi, anatre, oche). Se disponibili, si nutre anche di trote, gamberi, coleotteri e non disdegna i ricci. I gufi sono animali difficili da studiare poiché rifuggono l’uomo e hanno abitudini notturne. Per questo, gli ornitologi si aiutano studiando delle palline (borre) che sono rigurgitate dal gufo reale dopo i pasti. Queste ultime contengono piume, ossa e peli degli animali ingeriti, poiché queste parti non sono digerite, nonostante i potenti succhi gastrici di questo animale. Spesso si trovano dei veri e propri mucchi di borre nei luoghi dove un gufo reale si è appollaiato, vicino al nido o dove ha mangiato. Queste tracce sono fondamentali per studiare le abitudini alimentari di questi uccelli.
Riproduzione
L’accoppiamento avviene da dicembre ad aprile, dopo che gli individui di sesso opposto sono riusciti a incontrarsi e a formare una coppia: si chiamano l’un l’altro mediante fortissime grida, che sfruttano per capire dove si trova il compagno. In genere i gufi reali sono monogami e mantengono, quindi, lo stesso partner per tutta la vita. La riproduzione avviene tendenzialmente una volta all’anno, ma dipende dalla presenza di risorse trofiche: se non c’è cibo sufficiente, si accoppiano a intervalli più dilatati nel tempo, e viceversa. Le coppie in genere si formano in autunno e costruiscono il nido tra gennaio e inizio febbraio, generalmente nelle fessure delle rocce, agli ingressi delle grotte o nei nidi abbandonati da altri uccelli di grandi dimensioni.
La femmina depone da 1 a 4 uova, a seconda della disponibilità di cibo nell’area, che cova da sola per circa due settimane. Alla nascita, i pulcini sono ricoperti da un soffice e caldo piumino bianco o color crema e sono accuditi solo dalla madre per circa 3 settimane, finché non diventano in grado di nutrirsi da soli. Durante la cova e per le tre settimane successive la nascita, il compito del maschio è quello di portare il cibo alla compagna e ai pulcini. Dopo 5 settimane, i pulcini di gufo reale sono in grado di muoversi intorno al nido e dopo circa 2 mesi iniziano a volare, anche se per pochi metri intorno al nido. Solo durante l’autunno successivo (da settembre a novembre), lasciano definitivamente il nido o sono cacciati dai genitori. Durante il primo periodo di vita, i piccoli di gufo rischiano di essere predati da altri carnivori; per questo la madre rimane con i giovani per la maggior parte del tempo e li difende da eventuali nemici. In ogni caso, grazie al colore del loro piumaggio, i giovani gufi sono ben mimetizzati, soprattutto quando sono appollaiati sugli alberi.
Comportamento
Il gufo reale è un animale molto timido, che rifugge la presenza umana e in genere si muove di notte. Per questa ragione, è molto difficile osservarlo in natura. È inoltre molto territoriale e difende assiduamente il proprio territorio da altri gufi o da altri uccelli, ad esempio, dalle civette. Se costretto, li affronta arruffando le piume e tenendo le ali in alto sopra il dorso, per apparire più grande. Passa la maggior parte della giornata appollaiato sugli alberi, inattivo, a perlustrare il territorio. Quando arriva la notte inizia la caccia alla ricerca di cibo. Solo se la battuta di caccia notturna non ha dato buon esito, caccia anche di giorno. Il gufo reale è famoso per le sue grida: nonostante sia difficile vederlo, in quanto accuratamente nascosto tra i rami degli alberi più alti, non è difficile avvertire le forti grida che sfrutta per segnalare agli altri uccelli i confini del proprio territorio o per attirare le femmine. Questi segnali sonori sono tanto potenti da propagarsi fino a 5 km di distanza dal luogo di emissione. Il tipo di suono emesso è differente a seconda dello stato d’animo del gufo e varia, inoltre, da individuo a individuo. l canto del gufo è un ripetuto “oohu-oohu-oohu”, generalmente più potente nella femmina che nel maschio. Quando si sentono minacciati, i gufi possono emettere dei suoni diversi e talvolta pare quasi che stiano abbaiando o ringhiando.
È noto infine che, come molti altri uccelli, il gufo reale mostra il fenomeno dell’imprinting: imprime nella sua mente la prima cosa che vede al momento della nascita e la considera sua madre. Nel caso di pulcini nati in cattività, e sottoposti quindi agli umani alla nascita, l’inserimento in natura si fa complicato poiché questi individui considereranno gli umani come propri simili.
Rapporti con l’uomo
Un tempo questo animale era cacciato dall’uomo, in quanto considerato fautore di sventura e associato alla stregoneria. Per fortuna, oggi le cose sono cambiate: questo splendido rapace è molto apprezzato dai falconieri ed è spesso l’attrazione principale negli spettacoli di falconeria. Inoltre, essendo al vertice della catena alimentare, il gufo è fondamentale per mantenere le popolazioni di prede, in particolare di roditori, sotto controllo. La scomparsa di questa specie, considerata un predatore essenziale, potrebbe quindi causare seri problemi a livello di ecosistema.