Parco Faunistico Spormaggiore

La lince

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Lince Parco Faunistico Spormaggiore Belpark
Nome scientifico
Lynx lynx
Longevità
12-15 anni
Dimensioni
80-130 cm,
18-35 kg
Habitat
Boschi ricchi di sottobosco, con radure e zone rocciose
Dieta
Mammiferi, dal topo al cerbiatto, generalmente caprioli e lepri, talvolta uccelli
Aspetto
La lince eurasiatica è un felino di medie dimensioni, dal portamento elegante e molto difficile da vedere in natura.Il pelo assume diverse gradazioni di colore, da grigio-brunastro a bruno-rossiccio, a seconda del territorio di appartenenzae della stagione; questo felino, infatti, sfrutta il mimetismo per passare inosservato e per sorprendere le proprie prede. Il manto presenta inoltre una maculatura scura, anch’essa variabile da molto scura ad appena accennata.L’isolamento termico è garantito da un pelo morbido e sottile, più corto d’estate e più lungo e spesso d’inverno.Ventre e gola sonotendenzialmentebianchi, il retro delle orecchie ècaratterizzato da una macchiagrigia e la parte distale della coda è nera.Una peculiarità della lince sono i ciuffi di pelo presenti sulla punta delle orecchie e sulle guance; queste larghe basette costituite da lunghi peli bianchi (fedine) agisconoda “padiglione”, poiché aiutano a captare i suoni, come la corona di piume sul capo delle civette.Non si sa ancoracon precisione, invece,quale sia il significato dei caratteristici ciuffi di pelo sulle orecchie: se anche questi ottimizzino l’udito o se siano sfruttati per lacomunicazione intraspecifica.Le vibrisse, lunghi peli tattili, sono poste sulle guance, sopra agli occhi e anchesulla superficie posteriore degli arti.Questi ultimi sono larghi, con zampe fittamente coperte di pelo, tanto da sembrare sproporzionate, a riflettere un adattamento ai substrati nevosi e alla caccia invernale: se si considera il rapporto tra il peso del corpo e la superficie di appoggio si ottiene un carico per unità di superficie di soli 40g/cm2. Trattandosi di un felide non corridore, la lince presenta unghie retrattili e quindi difficilmente rinvenibili nelle impronte.Gli occhi sono posti frontalmente, come in tutti i predatori, e sono perfettamente adattati alla vista notturna: l’occhio della lince al buio è sei volte più sensibile alla luce rispetto a quello umano.
Biologia
La lince è un animale elusivo e solitario al di fuori del periodo dell’accoppiamento, con abitudini per lo più crepuscolari enotturne, ma anche diurne; è molto diffidente nei confronti degli ambienti antropizzati ed è schiva anche nei confronti dei conspecifici. I suoi ritmi di attività sono determinati dal fattoche la maggior parte delle speciechepreda è attiva nelle ore serali.Infatti, in situazioni di buona disponibilità trofica, la lince è meno attiva e tende a sostarenelle aree di rifugio.Vive in tane scavate nella macchia, in alberi abbattuti dal vento o in spaccature della roccia. Le linci condividono i territori esclusivamente con conspecifici adulti del sesso opposto, ma solo per brevi periodi; nonostante la parziale sovrapposizione dei territori maschili (250-300 km2) e femminili (50-100 km2), è molto raro che due individui si incontrino, se non nella stagione deli amori. In caso di eventuale incontro, questo felino tende ad evitare gli scontri diretti, che comporterebbero soltanto un dispendio energetico e danni fisici. Insieme all’udito, la vista viene utilizzata dalla lince durante la caccia, mentre l’olfatto è privilegiato durante la comunicazione interspecifica
Alimentazione
La lince è un carnivoro puro: non si alimenta mai di vegetali,poiché non è in grado di digerirli. Come suggerisce la sua struttura fisica agile e potente, la lince si procura il cibo mediante la caccia, che avviene soprattutto al crepuscolo. Sinutre di Vertebrati, in prevalenza Mammiferi ungulati, selezionando le specie di minori dimensioni come il capriolo (la sua preda elettiva sulle Alpi) e il camoscio; preda però anche cervi, mufloni, lepri e più di rado anche uccelli e roditori.Consuma solo le parti muscolari delle prede, tralasciando le partiviscerali, e si nutre solo ed esclusivamente di animali che ha cacciato, mai di carcasse abbandonate da altri predatori, se non in rari casi di scarsità di risorse o malattia.
Riproduzione
La stagione degli amori della lince europea va da dicembre a marzoe i maschi maturi (dal terzo anno di vita) cominciano a cercare le femmine confinanti sessualmente mature ed in estro fin dall’inizio della stagione riproduttiva. I veri e propri incontri avvengono intorno a febbraio-marzo: i maschi e le femmine svolgono dei rituali di corteggiamento, strusciandosi l’uno sull’altro, per poi iniziare la fase di accoppiamento, che può durare anche alcuni giorni. Il maschio non si allontana mai dalla femmina finché èin estro, ma dopo questo periodo la femmina porta avanti dasola la gravidanza e l’allevamento dei cuccioli.Dopo una gestazione di circa 70 giorni, nascono una media di 2-4 cuccioli ciechi e inetti; la mortalità dei piccoli in questa fase raggiunge infatti il 50%. La femmina partorisce e accudisce i piccoli in luoghi protetti, come cavità naturali sotto grosse rocce o alberi e, per non lasciare traccia, spesso cambia rifugio, spostando i piccoli. Questi ultimi aprono gli occhi dopo due settimane, ma sono completamente dipendenti dalla madre, che li allatta per circa un mese, finché i piccoli non sono in grado di seguirla e possono iniziare un lento svezzamento; solo dopo 10 mesi, tuttavia, i giovani sono abbastanza forti per distaccarsi dalla madre e partire da soli in dispersione, in cerca di un proprio territorio
Comportamento
L’unico comportamento sociale mostrato dalla lince è quello della madre con i cuccioli; è altrimenti un animale estremamente solitario e dalla spiccata territorialità. Le linci lasciano segnali odorosi e graffi sugli alberi in luoghi fissi, così che i conspecifici possano riconoscere quale altro individuo sia passato e quando, per evitare infine di incontrarsi nello stesso luogo.Entrambi i sessi marcano il territorio, sia sfruttando segnali odorosi che visivi (graffi, feci), poiché la vista della lince è ben più fine del suo olfatto; l’urina della lince,tuttavia,presenta una particolarità: cristallizza, emanando un fortissimo odore.Il modo di dire “occhio di lince” riflette proprio la sua spiccata vista, ma in realtà è ancora migliore il suo udito, adattato alla predazione: una lince può sentire un coniglio che rosicchia un ramo a 50-60m di distanza.La vegetazione e la scarsa luminosità facilitano il predatore nella sua strategia predatoria: la caccia all’agguato. Si apposta e si avvicina il più possibile alle prede senza essere vista, tendenzialmente su osservatori elevati, e quando si trova a circa 20m di distanza dalla vittima parte all’attacco con pochi veloci balzi lunghi fino a 5m, riducendo al minimo gli spostamenti. Non insegue infatti mai la preda per più di 50m, poiché il suo cuore relativamente piccolo limita la sua resistenza nella corsa.Dopo aver atterrato le prede con le robuste zampe, le uccide rapidamente con un morso alla nuca o alla gola; sotterra spesso i resti del bottino nella neve o nelle foglie e ritorna al nascondiglio finché non le ha interamente consumate.La lince non ruggisce come un leone o una tigre, ma fa le fusa come un gatto, inspirando ed espirando.
Rapporti con l’uomo
Nonostante siano animali estremamente elusivi e quindi innocui per l’uomo, le linci sono state quasi sterminate nell’Europa centrale durante il secolo scorso, a causa della loro presunta pericolosità. In realtà, in questi anni non si sono mai registrati danni alla zootecniao all’uomoattribuibili alla lince sul nostro territorio. Negli ultimi anni, si è proceduto al ripopolamento di questa specie in diversi paesi: la lince sulle Alpi è oggi presente solo grazie alle reintroduzioni effettuate negli anni ’70 in Svizzera e in Slovenia. Ad oggi (2021) la presenza certa della lince in Trentino è rappresentata da un unico individuomaschio giunto nel 2008 dalla Svizzera e denominato con la sigla B132, esemplarepreziosodi una specie a rischio di estinzione sull’arco alpino, che ospita una solapopolazione vitale in Svizzera