Parco Faunistico Spormaggiore

La volpe

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la volpe - Parco faunistico spormaggiore - belpark
Nome SCIENTIFICO
Vulpes vulpes
Longevità
2 – 5 anni
Dimensioni
50-90 cm,
4-10 kg
habitat
Svariati habitat, dal mare fino all’alta montagna, compresi ambienti fortemente antropizzati; in Trentino predilige i boschi, interrotti da radure, macchie, cespugli
DietA
Piccoli Mammiferi, uccelli, insetti, carogne, bacche
Aspetto

Il muso della volpe è lungo e affusolato, le orecchie triangolari sono grandi e dritte e la lunga coda è folta, spesso con una caratteristica punta bianca. Le orecchie mobili garantiscono la percezione dei movimenti delle prede nel sottobosco, gli occhi ambrati sono disposti frontalmente ad indicare una spiccata visione binoculare, mentre lo strato riflettente posto dietro alla retina (tapetum lucidum) potenzia la visione notturna.Le mascelle affusolate riflettono la dieta basata su piccoli animali e vegetali. La colorazione del manto è variabile, da rosso-giallastra a più scura in inverno, ma generalmente fulva; la gola, l’addome e l’estremità della coda sono tendenzialmente bianche, mentre le orecchiee le zampesono lateralmente nere.Queste ultime presentano 4 dita con unghie retrattili, perfette per scavare, arrampicarsi e stringere le prede. Tutte le volpi presentano inoltre una piccola macchia nera sulla parte superiore della coda, dove è presente una grossa ghiandola odorifera. Oltre ad aiutare la volpe a mantenere l’equilibrio durante i salti, la coda ha quindi anche una funzione comunicativa, poiché assicurala dispersione degli odori.

Biologia

La volpe è un animale prevalentemente crepuscolare e notturno, anche se spesso è attiva anche di giorno.Trascorre le ore di luce al riparo dei cespugli, in piccoli fossi o in tane che lei stessa scava, ma anche abbandonate da altri animali, come i tassi.È un animale schivo e solitario, tranne nel periodo riproduttivo, che occupa territori vasti fino a 50 km². Gode di olfatto e udito estremamente sviluppati: riesce a percepire lo squittio di un topo anche a 100m di distanza. È dotata di grandissime capacità di adattamento, motivo per cui riesce a colonizzare gli habitat più disparati, persino antropizzati, sia di giorno che di notte. Invece che perfezionare un particolare stile di vita, è in grado di adattarsi in base alle necessità; per questo motivo, e per la sua prudenza, alla volpe sono state sempre attribuite astuzia e furbizia, le chiavi che le hanno consentito di sopravvivere ad anni di persecuzioni intense da parte dell’uomo.La volpe finisce così per essere il carnivoro con la più vasta zona di distribuzione in Italia.

Alimentazione

Nonostante sia classificato come carnivoro, la volpe è un animaleonnivoro, spesso opportunista: si nutre quindi di avanzi lasciati dai predatori più grossi. Mangiainfatti quasi ogni tipo di cibo: piccoli Mammiferi (lepri, conigli, roditori, ricci), insetti, uccelli, uova, lombrichi, carogne, talvolta rifiuti trovati su strade o parchi cittadini. In estate e in autunno tende ad integrare la propria dieta con bacche e frutti selvatici. Non disdegna la carne in decomposizione, spesso abbandonata da altri carnivori, che trascina in luoghi nascosti per banchettare in tranquillità. Per catturare le sue prede spicca un balzo in aria, formando un caratteristico angolo di 40°. Questo le consente di coprire un’area di circa 5m, ma di atterrare con le zampe anteriori esattamente sulla preda. In condizioni di abbondanza di risorsetende a stoccare il cibo: scava e nasconde le sue riserve in tante piccole buche di 5-10cm, meno soggette ai furti di un’unica grande dispensa.

Riproduzione

Le volpi si riproducono una volta all’annoe il periodo riproduttivo si svolge in pieno inverno: da gennaio a febbraio. In questi mesi i maschi corteggiano le femmine, abbaiando, ululando e lasciando segnali odorosi; una volta che la coppia monogama si è formata, il maschio segue assiduamente la femmina, anche per settimane, finché non è disposta ad accoppiarsi, e per assicurarsi che non sia corteggiata da altri maschi.La coppia tende a riformarsi ogni anno e il maschio prende parte attiva alle cure parentali, procacciando il cibo e difendendo i cuccioli da possibili predatori. Verso la fine della gestazione, che dura circa 50 giorni, e per alcuni giorni dopo il parto, la femmina non lascia più la tana, si occupa unicamente dei piccoli e viene nutrita dal maschio.I parti avvengono generalmente tra marzo e aprile e le cucciolate sono formate da una media di 4-8 individui (con un massimo di 12 cuccioli). Dopo circa due settimane i cuccioli aprono gli occhi e cominciano a spuntare i primi denti da latte. Dopo un mese di allattamento, infatti, la femmina comincia ad integrare la loro dieta con cibo solido,predigerito e rigurgitato. Questa strategia è molto vantaggiosa per due motivi: la madre non deve portare le carcasse alla tana, né i piccoli con sé alla ricerca di cibo, evitando di esporli ad eventuali pericoli. Dopo 4-5 settimane, i cuccioli escono dalla tana e cominciano ad esplorare il mondo: perdono il primo pelo, scuro e lanuginoso, e cominciando ad assumere una colorazione fulva, mentre nei propri giochi vivaci testano e imparano i comportamenti che gli garantiranno la sopravvivenza nella vita adulta, come la caccia e la difesa del territorio. Nel tardo autunno, le giovani volpi sono pronte per abbandonare i genitori e cercare il proprio territorio.

Comportamento

Vulpes vulpes è una specie monogama, che tendenzialmente vive in coppiacon i piccoli; è però possibile incontrare esemplari solitari, spesso maschi, o gruppi di 4-6 adulti con i cuccioli. In questi branchi, composti da più femmine imparentate e un maschio,l’allattamento avviene in forma comunitaria, una strategia che garantisce ai cuccioli di sopravvivere anche in seguito all’eventuale morte della madre; tra le femmine dei branchi, inoltre,si osserva una gerarchia riproduttiva, che limita la capacità riproduttiva alla femmina di rango superiore nella scala gerarchica.I maschi marchiano il territorio sistematicamente e comunica con i conspecifici mediante segnali sonori, visivi, tattili e soprattutto olfattivi: i segnali odorosi, costituiti da urina e dalla secrezionedelle ghiandole disposte lungo il corpo, mediano informazioni relative al rango gerarchico o allo stato riproduttivo e di salute degli individui.Le ghiandole odorifere presenti tra i polpastrelli delle dita lasciano sul terreno delle tracce odorose, che informano i conspecifici sugli spostamenti e facilitano l’orientamento nella notte.I membri delle famiglie comunicano anche sfruttando il linguaggio del corpo e vocalizzazioni differenti, che variano in base al contesto in cui sono utilizzate. Le volpi sono animalimoltoterritoriali e difendono il loro territorio in coppia durante l’inverno e da sole durante l’estate, dando vita a dure competizioni con gli altri esemplari; proprio questi meccanismi competitivi evitano il sovrappopolamento in questa specie, per la quale l’unico fattore limitante sarebbe altrimenti la disponibilità di cibo. La volpe ha infatti un solo nemico, oltre all’uomo: il tasso, che talvolta preda i suoi cuccioli.

Rapporti con l’uomo

Nell’immaginario dell’uomo, la volpe è sempre statacaratterizzata da una forte ambivalenza: da un lato apprezzata per la sua astuzia e bellezza, dall’altro mal tollerata a causa della sua predilezione per gli animali allevati, come il pollame. In realtà la volpe, nutrendosi per lo più di topi e ratti, ne regola la presenza e aiuta gli agricoltori a preservare i propri raccolti. Nonostante questo, è stata accanitamente perseguitata per secoli: inizialmente come predatore, poi per la sua preziosa e folta pelliccia e in tempi più recenti anche perché portatrice di rabbia. Negli ultimi anni ’50 infatti questa malattia virale ha assunto in Europa l’aspetto di una vera e propria epidemia, causata dal passaggio del virus da roditori come i topi, a predatori come la volpe e infine all’uomo, sempre mediante il morso. Nel tentativo di arginare il problema sono state abbattute milioni di volpi; oggi, sia in seguito ai progetti di vaccinazione per via orale (mediante esche di carne contenti il vaccino), sia grazie al riconoscimento dell’utilità della volpe in ambito agricolo, questo animale è maggiormente tollerato dall’uomo.